Scopri come diventare Podologo nel 2025. La guida completa su laurea, test d'ingresso, competenze, sbocchi professionali e quanto guadagna questo specialista.
Il Podologo è il professionista sanitario, in possesso di laurea universitaria abilitante, specializzato nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie e delle problematiche del piede. Il suo intervento è rivolto a pazienti di ogni età, dai bambini agli anziani, fino agli sportivi. L'obiettivo primario è trattare le affezioni del piede, ma anche prevenire complicanze che possono avere ripercussioni sulla postura e sulla salute generale della persona.
Tra le sue principali attività rientrano la cura di ipercheratosi (calli e duroni), unghie incarnite, verruche plantari e onicomicosi. Si occupa inoltre della gestione e prevenzione del "piede diabetico", una delle complicanze più serie del diabete, e del trattamento di problematiche legate alla postura. Il podologo educa i pazienti a corrette pratiche di igiene e cura, e collabora attivamente con altri specialisti come medici di base, diabetologi, ortopedici e fisioterapisti per garantire un approccio integrato e completo alla cura.
Il Podologo gode di una notevole versatilità e può esercitare la sua professione in una vasta gamma di contesti, sia nel settore pubblico che in quello privato:
Per diventare Podologo è obbligatorio seguire un preciso percorso universitario. La professione è regolamentata e richiede un'abilitazione specifica.
Laurea Triennale in Podologia: Il primo passo è superare il test di ammissione a livello nazionale per le Professioni Sanitarie e iscriversi al corso di laurea triennale in Podologia (classe L/SNT2 - Professioni Sanitarie della Riabilitazione).
Un Podologo di successo deve unire una solida preparazione scientifica a spiccate doti umane e manuali. Le competenze fondamentali includono una conoscenza approfondita dell'anatomia, della fisiologia e della biomeccanica del piede e della caviglia. È essenziale la capacità di eseguire esami diagnostici specifici, come l'esame baropodometrico (per analizzare la distribuzione dei carichi sul piede) e l'esame podoscopico, e l'abilità nell'utilizzo di strumenti e dispositivi medici per i trattamenti.
Dal punto di vista umano, sono cruciali l'empatia e le capacità comunicative per educare il paziente e creare un rapporto di fiducia. Completano il profilo una buona manualità, precisione e la capacità di lavorare sia in autonomia che in team multidisciplinari.
La domanda di Podologi è in costante crescita, spinta dall'invecchiamento della popolazione, dall'aumento di patologie croniche come il diabete e da una maggiore attenzione al benessere e alla cura della persona. Questo si traduce in ottime prospettive occupazionali, soprattutto nella libera professione.
La retribuzione varia in base all'esperienza e al contesto lavorativo:
Entry-level (nel settore pubblico): Lo stipendio si aggira intorno ai 19.000€ - 22.000€ lordi all'anno.
Libero professionista: Il potenziale di guadagno è significativamente più alto. Un podologo con uno studio ben avviato può raggiungere e superare i 35.000€ - 40.000€ lordi annui, con tariffe orarie che variano a seconda della città e della specializzazione.
Come ogni carriera, anche quella del Podologo presenta aspetti positivi e sfide da considerare.
Pro:
Elevata domanda e autonomia: Grandi opportunità lavorative e possibilità di gestire la propria attività in modo indipendente.
Migliorare la mobilità e alleviare il dolore dei pazienti offre un'enorme gratificazione.
Contro:
Aggiornamento continuo obbligatorio: Come per tutte le professioni sanitarie, è necessario acquisire crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) per mantenere l'abilitazione.
L'apertura di uno studio privato richiede un investimento iniziale e competenze gestionali.
In sintesi, la carriera di Podologo è una scelta eccellente per chi cerca una professione sanitaria concreta, dinamica e di grande valore umano, con solide prospettive di crescita e la possibilità di fare davvero la differenza nella vita quotidiana delle persone.
Studi privati e ambulatori: La maggior parte dei podologi lavora come libero professionista, aprendo un proprio studio o collaborando con centri medici polispecialistici.
Strutture sanitarie pubbliche: Ospedali e ASL, in particolare all'interno di ambulatori dedicati alla cura del piede diabetico.
Case di cura e RSA: Per la gestione della salute del piede nella popolazione anziana, dove la prevenzione è fondamentale.
Centri di riabilitazione: Collaborando con fisioterapisti per piani di recupero post-traumatico o post-chirurgico.
Società sportive e centri fitness: Per la valutazione posturale degli atleti e la prevenzione di infortuni legati all'appoggio del piede.
Aziende ortopediche: Per la progettazione e la realizzazione di ortesi plantari su misura.
Assistenza domiciliare: Offrendo servizi a pazienti con difficoltà di deambulazione che non possono recarsi in ambulatorio.
Tirocinio pratico: Il corso di laurea prevede un numero significativo di ore di tirocinio obbligatorio da svolgere presso strutture sanitarie convenzionate. Questa è una fase cruciale per acquisire le competenze pratiche indispensabili per la professione.
Prova finale abilitante: L'esame di laurea finale ha valore di Esame di Stato e abilita direttamente all'esercizio della professione. Una volta conseguita la laurea, è possibile iscriversi all'Albo della professione sanitaria di Podologo, requisito indispensabile per poter lavorare.
Lavoro dinamico: La professione permette di interagire con persone diverse e di affrontare casi clinici sempre nuovi.
Orari flessibili: Lavorare come autonomo spesso richiede flessibilità, con possibili impegni serali o durante il weekend per venire incontro ai pazienti.