Vuoi aiutare le famiglie a risolvere i conflitti? Scopri come diventare Mediatore Familiare: formazione, cosa fa, dove lavora e quanto guadagna questo professionista.
Il Mediatore Familiare è un professionista esperto nella gestione dei conflitti che opera come figura terza, neutrale e imparziale. Il suo obiettivo principale è facilitare la comunicazione tra i membri di una famiglia in crisi, aiutandoli a raggiungere accordi condivisi e duraturi, specialmente per quanto riguarda il benessere dei figli e le questioni economiche. Non è un terapeuta né un avvocato: il suo ruolo non è curare ferite emotive o difendere una parte, ma promuovere un dialogo costruttivo e guidare le persone a trovare le proprie soluzioni.
Il lavoro del Mediatore Familiare si concentra sulla riorganizzazione delle relazioni familiari in seguito a un conflitto. Le sue attività principali includono:
Facilitare il dialogo: Crea uno spazio sicuro e protetto dove le parti possono esprimere i propri bisogni e ascoltarsi reciprocamente senza aggressività.
Utilizza tecniche specifiche di negoziazione e ascolto attivo per ridurre la tensione e trasformare lo scontro in un confronto produttivo.
Il Mediatore Familiare può operare in diversi contesti, sia pubblici che privati:
Studi privati: Molti lavorano come liberi professionisti o in studi associati, offrendo i loro servizi a chiunque ne faccia richiesta.
Consultori pubblici e servizi sociali: Collabora con Comuni e ASL per offrire percorsi di mediazione a supporto delle famiglie e nella tutela dei minori.
La professione di Mediatore Familiare non è regolamentata da un albo professionale, ma richiede una formazione specifica e certificata. Il percorso per diventare un professionista qualificato prevede i seguenti passaggi:
Laurea (preferibile): Sebbene non esista una laurea obbligatoria, un titolo di studio in discipline umanistiche, sociali o giuridiche come Psicologia, Giurisprudenza, Scienze dell'Educazione o Servizio Sociale costituisce una base solida.
È il requisito fondamentale. La legge richiede un corso di formazione in mediazione familiare di almeno 200-250 ore, seguito da un tirocinio pratico. Questi corsi sono offerti da enti e associazioni professionali riconosciute a livello nazionale.
Per essere un buon Mediatore Familiare non basta la formazione, sono indispensabili anche delle doti personali e delle competenze trasversali:
Ascolto attivo e comunicazione efficace: Saper ascoltare senza giudicare e facilitare un dialogo chiaro.
Gestione del conflitto: Conoscere e applicare tecniche di negoziazione e de-escalation.
Lo stipendio di un mediatore familiare può variare notevolmente in base all'esperienza, al settore (pubblico o privato) e al numero di casi trattati.
Libero professionista entry-level: Un professionista all'inizio della sua attività può avere un guadagno annuo lordo che si aggira intorno ai 15.000–20.000 euro.
Professionista affermato: Con l'aumentare dell'esperienza e della rete di contatti, il guadagno può salire a 25.000–35.000 euro annui e oltre. Secondo alcune stime, lo stipendio medio mensile si attesta intorno ai 3.048 euro. Le tariffe per singola seduta possono variare da 70 a 160 euro.
PRO:
Grande impatto sociale: Aiutare le famiglie a superare i conflitti in modo costruttivo è un lavoro di enorme valore umano.
Autonomia e flessibilità: Soprattutto come libero professionista, è possibile gestire i propri orari e il carico di lavoro.
Crescita personale: Il continuo confronto con dinamiche umane complesse è fonte di grande arricchimento interiore.
CONTRO:
Carico emotivo elevato: Gestire la sofferenza e la rabbia altrui può essere molto stressante.
Precarietà economica iniziale: Avviare un'attività come libero professionista richiede tempo e la redditività può essere variabile.
Assenza di un albo: La mancanza di un albo professionale unico può generare confusione e rendere più difficile l'affermazione sul mercato.
È importante non confondere queste due figure professionali, che pur operando nello stesso ambito, hanno ruoli e funzioni diverse.
Diventare Mediatore Familiare significa scegliere un lavoro di profondo impatto umano, dove l'empatia e la comunicazione sono gli strumenti principali. Ma è la professione adatta a te? Chiediti: possiedi la calma, l'equilibrio e la resilienza emotiva per gestire situazioni di alta tensione e conflitto? Credi fermamente nel potere del dialogo per ricomporre le fratture e sei motivato dall'idea di aiutare le persone, specialmente i bambini, a superare momenti difficili in modo costruttivo? Se senti una forte vocazione sociale e hai le doti di ascolto, neutralità e rispetto necessarie, allora la mediazione familiare, con le sue sfide e le sue immense soddisfazioni umane, potrebbe essere il tuo futuro professionale.
Costruire accordi condivisi: Supporta i genitori nella definizione di un piano genitoriale che copra aspetti come l'affidamento dei figli, il loro mantenimento, l'assegnazione della casa familiare e la gestione del patrimonio.
Mantenere la neutralità: Non prende le parti di nessuno e garantisce che il processo sia equilibrato, con l'unico scopo di tutelare gli interessi di tutti, in particolare dei minori.
Collaborare con altri professionisti: Spesso si interfaccia con avvocati, psicologi, assistenti sociali e giudici per offrire un supporto integrato alla famiglia.
Tribunali: Può lavorare su indicazione dei giudici all'interno di procedimenti di separazione e divorzio per aiutare le coppie a trovare accordi extragiudiziali.
Terzo Settore: Opera all'interno di associazioni, cooperative sociali e fondazioni che si occupano di sostegno alla famiglia.
Scuole e centri educativi: Può intervenire per mediare conflitti tra genitori, docenti o tra genitori separati riguardo l'educazione dei figli.
Attestazione e iscrizione ad associazioni: Al termine del corso, si ottiene un attestato che certifica le competenze acquisite. L'iscrizione a un'associazione di categoria come AIMeF (Associazione Italiana Mediatori Familiari) o A.I.R.A.C. garantisce il rispetto di standard qualitativi e deontologici.
Neutralità e imparzialità: Mantenere un atteggiamento equidistante e non farsi coinvolgere emotivamente.
Empatia e autocontrollo: Comprendere lo stato d'animo delle persone gestendo al contempo le proprie emozioni.
Conoscenze giuridiche di base: Avere una conoscenza del diritto di famiglia per guidare le parti verso accordi legalmente sostenibili.
Dipendente nel settore pubblico/privato: Se inquadrato in organizzazioni o enti, lo stipendio mensile può variare tra i 1.200 e i 2.000 euro netti.
Caratteristica | Mediatore Familiare | Assistente Sociale |
Focus |
Risoluzione dei conflitti e raggiungimento di accordi tra le parti.
Presa in carico e supporto a persone e famiglie in situazioni di disagio sociale ed economico. |
Ruolo | Neutrale, imparziale, non direttivo. Facilita la comunicazione. | Valutativo, orientato all'intervento, attiva risorse e servizi sul territorio. |
Formazione | Laurea in ambito umanistico/sociale + corso specifico post-laurea. | Laurea in Servizio Sociale + Esame di Stato e iscrizione all'albo. |
Regolamentazione | Professione non ordinistica, basata su associazioni di categoria. | Professione regolamentata con albo obbligatorio. |